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5 per mille, Agenzia delle Entrate: “Caf truccano quasi una dichiarazione su dieci”

Da verifiche su 5.600 modelli 730 trasmessi dai centri assistenza di Acli, Mcl, Acai, Anmil e Servizi di base sono emerse irregolarità nell'8,9% dei casi. Per 207 dichiarazioni sono state trasmesse scelte diverse da quelle fatte dal contribuente e, nell'8,2% dei casi, a favore della onlus legata al Caf.

CAFChe Acli e Movimento cristiano lavoratori godano di un evidente vantaggio nella ripartizione del 5 per mille era noto: gestendo direttamente una rete di Centri di assistenza fiscale, hanno la possibilità di “indirizzare” a proprio favore le donazionidei contribuenti. Ora a confermarlo ci sono i risultati di una campagna di verifiche fatta nel corso dell’estate dall’Agenzia delle Entrate, che controllando 5.600 dichiarazioni dei redditi compilate dai Caf ha scoperto “irregolarità” nell’8,9% dei modelli. Sotto la lente sono finiti in particolare, come ha riportato Il Sole 24 Ore, i Caf di Acli, Mcl, Acai (Associazione cristiana artigiani italiani), Anmil (Associazione nazionale lavoratori mutilati e invalidi sul lavoro) e Servizi di base (costituito dai sindacati di base e legato alla onlus Rete Iside). Quello che è emerso è che dal 2006 in poi i cittadini assistiti da questi centri hanno espresso in percentuale sempre crescente (+27,2% in sette anni) la scelta di destinazione del 5 per mille, che come è noto non è obbligatoria. Ma soprattutto, a crescere è stato il numero delle scelte a favore delle associazioni collegate ai centri.

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