Otto campionamenti su nove eseguiti lungo la costa abruzzese hanno evidenziato la presenza di scarichi non trattati adeguatamente con una carica batterica che superava di almeno il doppio i valori consentiti dalla normativa vigente, con un giudizio quindi di “fortemente inquinato”.
Criticità di certo non nuove in questa regione e proprio per questo è ormai indispensabile che la Regione Abruzzo affronti la sfida della depurazione con urgenza e determinazione. Anche l’Unione Europea ci chiede di fare presto: la nuova procedura di infrazione arrivata nei mesi scorsi coinvolge 46 agglomerati urbani abruzzesi nei quali sono state riscontrate “anomalie” circa il trattamento dei reflui. Legambiente chiede quindi che Regione e amministrazioni comunali, sia dei centri costieri che dell’entroterra, si attivino immediatamente per risolvere questo grave deficit depurativo e non compromettere ulteriormente una delle principali risorse di questo territorio.