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ANMVI - LiberOscar - Ascoltato l'appello di Libero per il trasporto degli animali.

Pochi giorni fa scrivevamo, a proposito dei trasporti di animali vivi, che questo paese deve darsi una regolata, perché non succedano i fatti accaduti nel week-end scorso.

07/09/2006

(dal quotidiano Libero del 07 Settembre 2006) - Pochi giorni fa scrivevamo, a proposito dei trasporti di animali vivi, che questo paese deve darsi una regolata, perché non succedano i fatti accaduti nel week-end scorso. Conviene riassumerli in breve. Un camion partito dalla Romania con destinazione Crotone (che non è un Roma - Fregene) si ribalta nei pressi di Ravenna. Quasi l’intero carico di pecore muore fra le lamiere roventi. Il giorno dopo un tir proveniente dall’Olanda, pieno zeppo di maiali, viene trovato vicino a Frosinone con quaranta animali morti, letteralmente cotti dentro il cassone. D’accordo, erano tutti animali da macello, ma non per questo è proprio necessario torturarli con questi “viaggi della morte”, che rimandano al mondo civile l’immagine di un paese incivile, un paese che detiene originali medaglie d’oro in cui si specchiano le sue palesi contraddizioni: sempre ai primi posti per il numero di animali abbandonati d’estate e sempre agli ultimi, per il consumo terapeutico di morfina e derivanti nel controllo del dolore operatorio e da malattie terminali.
Il trasporto di animali vivi è già un orrore di per sé, quando questi viaggi durano decine di ore o giorni interi, spesso senza soste, senza acqua, senza cibo, con bestie che arrivano sui traghetti sfinite, senza neanche la forza di nitrire o grugnire davanti al bastone che si abbatte sulle zampe, o dove capita, purché facciano in fretta a salire. Per questo abbiamo scritto l’ennesimo appello alle autorità, affinché anche in Italia si ponga fine alle libere scorrerie di questi camion della morte. Non è facile che le autorità rispondano e invece, questa volta, il telefono ha squillato. Il sottosegretario al ministero della Salute, sen. Cursi, ha raccolto l’appello e la sua (peraltro già nota) sensibilità nei confronti del benessere animale, non gli ha suggerito fumose parole di circostanza, ma fatti, esattamente quelli che volevano.

Oscar Grazioli

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