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ANMVI - LiberOscar - Furti negli zoo. Solo l'Inghilterra se ne preoccupa

Gli zoo non vendono animali. Giusto. Però, si possono rubare.

14/09/06

(dal quotidiano Libero del 14 Settembre 2006) - I giardini zoologici nascono a scopo meramente ludico. Stupire e impressionare il visitatore, mostrandogli animali rari, era la finalità primaria del giardino zoologico di vecchia concezione. La diffusione della cultura e soprattutto dell’immagine segna un declino inesorabile per gli zoo, che sono costretti a trasformarsi in centri di recupero e studio per specie divenute rare o sull’orlo dell’estinzione. Chi non molla l’osso è il collezionista privato di animali rari, sempre alla ricerca di un fornitore che gli procuri la specie esotica desiderata, a qualunque prezzo. Gli zoo sono posti ricchi di fauna rara che si può catturare. Meglio di un’estenuante e costosa ricerca nella foresta tropicale. Ma gli zoo non vendono animali. Giusto. Però, si possono rubare. Proprio in questi giorni da Londra giunge un grido di allarme sui furti perpetrati nei giardini zoologici di tutta Europa. La Gran Bretagna è l’unico Paese a tenere un registro di questo originale “abigeato”. John Hayward, poliziotto responsabile di questi singolare database, afferma: “C’è gente che non si accontenta del coniglietto o del canarino. Vuole qualcosa di molto più esotico”. Come collezionisti di quadri d’autore, queste persone sono disposte a spendere cifre folli per contemplare, nell’intimo del proprio serraglio, scimmie, pinguini, uccelli o rettili rari. Solo in Inghilterra, negli ultimi anni, sono scomparsi dagli zoo dozzine di animali ogni settimana. La Società Reale per la Protezione degli Uccelli conferma che dal 1994 al 2003, soltanto in Europa, migliaia di Jaco (pappagalli cenerini) sono stati introdotti illegalmente dall’Africa. Purtroppo imitano bene i suoni e la voce umana e sono molto ricercati. Ne vengono catturati circa 400.000 ogni anno legalmente e la loro popolazione sta per essere decimata.

Oscar Grazioli

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