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Anmvi - LiberOscar - Lo scandalo del cane Sebastiano, il meticcio buono massacrato senza ragione

Era un cane buono Sebastiano. Non meritava di finire la vita, contuso e sanguinante, in una cella frigorifera.

31/08/2006

(dal quotidiano Libero del 31 Agosto 2006) - Era un cane buono Sebastiano. Non meritava di finire la vita, contuso e sanguinante, in una cella frigorifera.
Sebastiano non ha vegliato il padrone, caduto nel dirupo per sei giorni e sei notti, come lo straordinario Collie delle recenti cronache.
Non ha salvato vite umane da fiumi impetuosi, come fanno spesso Terranova e Labrador. Non era neanche un cane di razza, ma un semplice bastandone. Le cronache locali, e ora nazionali, che lo hanno portato all’attenzione del pubblico non parlano di imprese mirabolanti. Parlano di malasanità, veterinaria questa volta, che non è meno grave di una colpa o di un reato commessi in relazione alla più blasonata sanità pubblica umana.
Andiamo alla vicenda. Sebastiano era un giovane meticcio, talmente mite e affettuoso, che era stato adottato da alcuni dipendenti del Consiglio regionale abruzzese ed era diventato inseparabile amico di un bambino portatore di handicap. Se ne stava nella zona della Villa comunale di l’Aquila, dove era stato abbandonato da circa un anno. Tante persone gli volevano bene, lo rifocillavano e gli permettevano di ripararsi negli androni dei palazzi.
Quasi un mese fa una segnalazione giunta a Cristiana Graziani, (Animalisti Italiani e consigliere dei Verdi) la fa correre in un locale di proprietà dell’Usl, dove il responsabile dei servizi veterinari, dottor Imperiale, è obbligato dalla polizia ad aprire una cella frigorifera che si ostinava a volere chiusa. A tutti i costi. Cade a terra un corpo brutalmente traumatizzato e insanguinato. Quello di Sebastiano. Sul posto si reca anche il direttore generale dell’Usl, Roberto Marzetti che, pur con le dovute cautele, dichiara: “Gli animali non possono essere trattati in un modo così barbaro”.
Ma cosa è successo? Il povero Sebastiano aveva graffiato un paio di macchine, salendo goffamente sul cofano per cercare di scavalcare un muretto che lo divideva da una cagnetta che gli aveva mosso il testosterone.
Per questa colpa un veterinario dell’Usl e due accalappiacani lo hanno catturato con il cappio a strangolo.
Una bimba che ha assistito alla scena è ancora sotto shock dopo venti giorni. Quando l’hanno accalappiato, Sebastiano pare stesse dormendo. L’autopsia ha rilevato rotture di organi interni, gravi traumi, ematomi e versamenti.

Oscar Grazioli

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