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ENPA - A Cagliari il primo arresto

Secondo la nuova legge sul maltrattamento degli animali

26/10/2006

L’Enpa rende noto il primo arresto per maltrattamenti agli animali che si verifica in Italia. È avvenuto ieri in provincia di Cagliari, dove A.S., che aveva aggredito un cucciolo sbattendolo ripetutamente contro un muro, è stato accusato di furto aggravato, maltrattamento e peculato. I Carabinieri di Pirri (Cagliari) hanno indagato sulla vicenda e hanno fermato un ingegnere della zona che, per danneggiare un vicino con cui aveva continui contrasti, ha preso il suo cane, Travanera, un cucciolo meticcio, e l’ha ripetutamente lanciato contro un muro in presenza di testimoni. L’Enpa si è costituita parte civile nel procedimento che verrà intentato all’autore del gesto di incredibile ferocia. Ma segnala come un dato fondamentale l’arresto dell’uomo, il primo nel nostro Paese nei confronti di una persona che si sarebbe resa colpevole di un reato contro un animale.
“È un cambiamento importante nelle coscienze degli italiani”, ha dichiarato Emanuele Deiana, coordinatore regionale Enpa Sardegna. “Per troppo tempo fare del male a un animale non è stato considerato un crimine, ma questa vicenda potrebbe essere un precedente per l’Italia, ancora molto indietro nella tutela degli animali; esiste una legge contro i maltrattamenti, la 189/2004, ma non è mai stata applicata in modo sufficientemente severo, anche quando le vittime avevano subito atti di evidente crudeltà”.
Il proprietario di Travanera, sotto choc per la perdita della sua piccola amica, ha denunciato l’aguzzino del suo cane, assistito anche dagli altri condomini che avevano assistito impotenti alla scena di violenza. La cucciola è arrivata al pronto soccorso veterinario in condizioni disperate, con la colonna vertebrale spezzata in più punti; nessun intervento avrebbe potuto salvarla ed è stato necessario sopprimerla.
L’Enpa continuerà a dare ogni sostegno possibile alle Forze dell’Ordine perché possano essere perseguite le persone che arrecano sofferenza agli animali. In questo caso, è particolarmente significativo il fatto che i Carabinieri abbiano ritenuto “socialmente pericoloso” il soggetto arrestato, riuscendo a dare prova di aver capito quello che da tempo la Protezione Animali cerca di dimostrare: che un uomo che non si fa scrupoli a colpire animali indifesi è una minaccia anche per gli uomini e come tale deve essere trattato. 

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