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ENPA Cuneo - Allevatori: lacrime di coccodrillo?

una voce chiara sul problema dei danni agli allevamenti dalla newsletter dell'ENPA di CUneo

06/11/2006

La lettera apparsa sul settimanale CUNEO SETTE dove alcuni allevatori esprimono sgomento per le pecore sbranate vive dai lupi appare un po' goffo tentativo di coalizzare l'opinione pubblica, attraverso sentimentalismi fuori luogo, contro il nemico "lupo". Non crediamo che lo sguardo affranto sia riservato al povero animale entrato per sua sventura in un tragico, ma naturale "cerchio della vita"; la lacrimuccia c'è, ma è rivolta al mucchietto di euro che quell'ovino rappresenta.
Questa categoria risulta infatti assai poco credibile nel ruolo di "protettrice degli animali", finchè avrà fra i suoi membri i protagonisti di tanti casi di violenza nel carico dei camion, che sgozzano maldestramente gli agnelli pasquali, che storpiano o tagliano con tenaglie i denti a quei cani la cui unica colpa è essere troppo esuberanti, che li lega a cortissime catene, tenendoli in vita con poco pane ed acqua piovana, spesso nel pieno disinteresse delle Autorità preposte. Appare quindi una naturale "legge del contrappasso" quando questi cani, spesso abbandonati "a fine stagione" o perchè "non buoni" (quando non uccisi con una "bastunà"), vanno ad incrementare branchi di compagni di sventura inselvatichiti, che attaccano per fame greggi, galline, conigli senza che si possa aspirare a rimborsi, vero nocciolo della questione. Non è una leggenda: studi sul fenomeno, ben più oggettivi delle singole esperienze riportate (che per verità appaiono un po' romanzate), dimostrano che il randagismo incide percentualmente in modo schiacciante rispetto ai lupi..

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