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ENPA - Romania nell'UE a gennaio?

L'ENPA dice "no, grazie" finché dureranno i maltrattamenti di animali

28/09/2006

È giunto il sì della Commissione Europea all’ingresso di Romania e Bulgaria nell’Unione, adesione su cui l’Enpa ha delle serie perplessità. La condizione per essere ammessi nella rosa dei Paesi membri era che Sofia e Bucarest raggiungessero “un grado elevato di allineamento” agli standard comunitari. Se questo adeguamento da parte dei due Paesi aspiranti si può definire raggiunto per molti settori, la condizione degli animali in Romania è ben lontana anche dai minimi livelli di benessere, come l’Enpa ha reso noto nella primavera scorsa, quando si è ripetuto a livello nazionale il massacro di cani che il presidente romeno, Traian Basescu, aveva già messo in atto quando era sindaco di Bucarest.
La strada per una tutela degli animali soddisfacente all’interno dell’Unione europea è ancora lunga da percorrere, perché le normative nazionali e comunitarie sono passibili di miglioramenti per molti aspetti. Ma nessuno dei Paesi membri accetta che le stragi di animali, attuate tra l’altro con mezzi estremamente cruenti, possano avere la funzione di risolvere l’emergenza randagismo.
È pertanto inaccettabile che l’Unione abbia trascurato questo aspetto drammatico della politica interna romena, non ponendo un vincolo tale da scoraggiare queste pratiche e accettando l’incredibile risposta che Olli Rehn, commissario europeo per l’allargamento, ha dato all’appello del parlamentare europeo Umberto Guidoni che protestava per il massacro di Bucarest. “La Comunità non ha competenza nel settore degli animali randagi”, ha dichiarato Rehn ad aprile, risolvendo la questione con uno sbrigativo commento: “La responsabilità di definire e applicare i provvedimenti necessari per risolvere il problema dei cani randagi spetta interamente alle autorità romene”. La tutela della fauna non può essere limitata agli animali selvatici o a quelli di proprietà, ma deve essere protetto ogni essere vivente all’interno dei Paesi che aderiscono all’Unione (e l’Enpa si impegna a lavorare anche a livello extraeuropeo a questo obiettivo). L’accettazione di una candidatura è un arricchimento culturale per l’Unione Europea, ma non può essere disattesa l’accettazione in toto delle norme di tutela già esistenti, che dovranno semmai essere ampliate e accresciute.
L’Enpa dà il benvenuto ai nuovi membri dell’Unione che a Gennaio accoglierà Romania e Ungheria. Ma i maltrattamenti degli animali devono finire immediatamente e senza deroghe.

www.enpa.it