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Galileo - Salviamo la foca monaca

Un convegno in Turchia

21/09/2006

Il destino della foca monaca sembra ormai segnato. È la denuncia che proviene dal convegno che si è appena chiuso a Kemer (Antalya) in Turchia, promosso dal Programma ambiente Mediterraneo delle Nazioni Unite. L’allarme viene lanciato dagli esperti di tutto il mondo. Ormai sono rimasti appena 500 gli esemplari del raro pinnipede al mondo. Di questi, 350 apparterrebbero alla popolazione mediterranea, che abita in prevalenza le coste di Grecia e Turchia, ma che farebbe talvolta tappa anche su alcuni nostri litorali. Gli altri 150, della popolazione atlantica, vivrebbero tra Marocco e Mauritania e sull’isola portoghese di Madeira. Tutti a alto rischio di estinzione, malgrado siano già da tempo in vigore leggi protettive nei loro confronti. Secondo i partecipanti al congresso internazionale, le misure attuali non sono però sufficienti e in mancanza di altri provvedimenti la specie scomparirà del tutto in pochi decenni. Le cause della continua decimazione sarebbero molteplici: dalla pesca illegale alla mancata protezione delle zone di riproduzione, ma anche la difficoltà dei cuccioli a trovare cibo o le variate condizioni climatiche che sconvolgono i ritmi biologici della riproduzione. Inoltre, sottolineano gli esperti, quanto più diminuisce il numero di esemplari, tanto più diminuisce la variabilità genetica, con forti rischi di sopravvivenza di fronte a virus aggressivi. I ricercatori reclamano fondi: servono sei milioni di euro l’anno per poter rafforzare la protezione della specie e arrestare il declino della specie.

(m.cap.)

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