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Greenpeace - Italia "Paese del sole"? Solo a parole

Greenpeace e ISES lanciano un nuovo rapporto sulle rinnovabili

07/12/2006

 Roma, Italia — Greenpeace e Ises Italia hanno presentato oggi, a Roma, il rapporto "Generazione eolica e solare - elettricità rinnovabile e posti di lavoro: prospettive globali e italiane". La Germania si conferma il "paese del sole". L'Italia, invece, rimane indietro, frenata dagli ostruzionismi degli enti locali, da un certo ambientalismo miope e da meccanismi di incentivazione che devono essere migliorati.

Il rapporto presentato oggi riporta le sintesi di due contributi: "Solar Generation III" elaborato da Greenpeace International e EPIA - l'associazione europea dei produttori di solare fotovoltaico - e "Global Wind 2006", elaborato da Greenpeace International e GWEC, che raccoglie i produttori di eolico a scala mondiale. La sintesi di questi rapporti è stata integrata da analisi relative all'Italia e ad aspetti specifici del mercato delle fonti rinnovabili elaborati da ISES Italia.

Lo scenario è davvero interessante: il 34 per cento dell'energia mondiale potrà arrivare dal vento entro il 2050. Il vento permetterà di "risparmiare", ossia di non emettere in atmosfera, ben 110 miliardi di tonnellate di CO2 da qui al 2050, pari alle emissioni di anidride carbonica dell'intera Europa in circa 25 anni. L'industria eolica è oggi presente in ben 50 Paesi nel Mondo. Anche in Italia l'eolico sta crescendo, nonostante trovi spesso un'ingiustificata opposizione da parte delle amministrazioni locali. L'eolico non tutela solo l'ambiente, ma garantisce anche occupazione: si stima che lo sviluppo del settore possa creare fino a 2 milioni di nuovi posti di lavoro.

Anche il solare fotovoltaico è in forte crescita e fornirà energia a oltre un miliardo di famiglie nel mondo entro il 2025, creando 2 milioni di nuovi posti di lavoro già nel 2020. Nel 2005 la potenza fotovoltaica installata nel mondo ha raggiunto i 5 mila Megawatt, con una crescita di circa il 40 per cento in più rispetto al 2004. Si potranno così abbattere emissioni di CO2 per 2,2 miliardi di tonnellate, pari alla chiusura di 150 centrali a carbone.
Greenpeace chiede che, in Italia, venga superata la stagione delle moratorie sull'eolico promosse in alcune regioni e che venga abbattuto il limite alla potenza solare finanziabile attraverso il "conto energia".

Il "conto energia" è un meccanismo di incentivazione che remunera l'energia elettrica prodotta da un impianto solare fotovoltaico: i privati sostengono tutto l'investimento iniziale, ma ricevono incentivi in un secondo momento, quando l'impianto inizia a immettere l'energia prodotta in rete. Grazie a questo meccanismo, la Germania è diventata il primo "paese fotovoltaico" al mondo. Gli incentivi - assicurati per vent'anni - permettono di recuperare l'investimento iniziale nell'arco di una decina d'anni. Il resto è tutto guadagno. In Italia la normativa sul "conto energia" prevede un limite al numero di impianti finanziabili così basso da non riuscire a soddisfare la domanda dei consumatori: a fronte di una richiesta di circa 1300 Megawatt è stata ammesso all'incentivazione meno di un decima della domanda, appena 85 MW.

Non abbiamo scelta. Solo dando un serio impulso alle fonti rinnovabili si potrà vincere la battaglia contro i cambiamenti climatici.

www.greenpeace.org