Nonostante l'Unione Europea e la nuova legge italiana (Decreto Legislativo n.26/2014) attribuiscano massima priorità ai metodi alternativi alla sperimentazione animale, il nostro Paese fa marcia indietro restando ancorato a un modello scientifico di ricerca fallimentare e vecchio oltre un secolo.
La LAV ha esaminato i dati più recenti - ottenuti dal Ministero della Salute (che si rifanno ancora al vecchio Decreto legislativo 116/92 in vigore fino al 2014), grazie ad una storica sentenza del TAR - relativi alle sperimentazioni più dolorose e alle aperture di nuovi laboratori che usano animali: i risultati sono impressionanti, nonostante la crisi economica e i tagli alla ricerca, sono 169 le autorizzazioni per nuovi stabulari in soli tre anni di cui ben 104 con nuove specie, locali o strutture, per un totale di oltre 700 stabulari dove gli animali vengono sottoposti alle atrocità della vivisezione e uccisi.