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LAC - X campagna antibracconaggio nel cagliaritano

28 ottobre – 4 novembre 2006

05/11/2006

La decima campagna anti-bracconaggio nel Cagliaritano è stata organizzata e svolta dalla Lega per l’Abolizione della Caccia (L.A.C.) nelle zone a maggior densità di attività di caccia illegale del sud Sardegna fra il 28 ottobre ed il 4 novembre 2006.
Come di consueto, l’obiettivo è stato quello di eliminare il maggior numero possibile di trappole per “altri animali” selvatici, crudeli strumenti illegali di caccia che uccidono ogni anno centinaia di migliaia di esemplari spesso appartenenti anche a specie faunistiche protette, contribuendo così al lavoro portato avanti fra molte difficoltà dagli uomini del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale. Intendimento fondamentale è, inoltre, portare davanti all’opinione pubblica il bracconaggio quale attività illegale e distruttiva del patrimonio ambientale (si stimano n. 120 bracconieri “fissi” + n. 350 “occasionali” nella sola Capoterra).
Il giro di affari è di sensibili dimensioni: basti pensare che una sola “griva” (spiedo di 8 tordi) costa al mercato illegale 30-40 euro al dettaglio ! Tuttavia i più grossi “fruitori” finali del bracconaggio sembrano proprio essere alcuni noti ristoranti del Cagliaritano nei confronti dei quali appaiono necessarie ispezioni senza preavviso da parte delle Forze dell’ordine.
Sono state effettuate dodici battute per la ricerca di trappole (in costante contatto con le locali Stazioni del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale), perlustrando le seguenti località: Sette Fratelli (Sinnai – Maracalagonis), S. Barbara, Punta Sa Menta, Monte Pauliara, S. Girolamo (Capoterra), Santa Lucia, Gutturu Mannu (Assemini – Santadi), Monte Arcosu (Uta). Complessivamente hanno preso parte alle operazioni una quindicina di volontari provenienti da varie regioni italiane.
Sono state rinvenute le seguenti trappole: n. 60 reti per l’uccellagione, n. 12.000 lacci per avifauna (tordi, pettirossi, frosoni, verdoni, ecc.), n. 25 cavi metallici per ungulati, n. 7 trappole a scatto metalliche delle quali una grande per ungulati.
Nel corso delle operazioni sono stati rinvenuti n. 98 “altri animali” (pettirossi, tordi, fringuelli, merli, ecc.) morti, ma n. 16 sono stati rinvenuti vivi (pettirossi, fringuelli e tordi) e sono stati prontamente liberati.
Tutte le trappole rinvenute sono state, quali “corpi di reato”, consegnate al Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale per il prescritto sequestro e la distruzione.
Nei prossimi giorni sarà formalizzato uno specifico e dettagliato esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, al Presidente della Regione, all’Assessore regionale della Difesa dell’Ambiente ed ai competenti comandi del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale e della Guardia di Finanza con la richiesta di svolgimento di opportune indagini contro il bracconaggio e, in particolare, presso i mercati e contro i grossi “utilizzatori finali”, nonché l’adozione degli opportuni provvedimenti per l’inasprimento delle sanzioni nei confronti di chi attacca illecitamente il patrimonio faunistico collettivo.

www.abolizionecaccia.it