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LAV - Cavalli: maltrattati e sfruttati in gare clandestine

A Catania

11/12/2006

Un’ulteriore orrenda mattanza che ha avuto come vittima un cavallo, si è verificata nei giorni scorsi a Catania nella zona di Via Calliope: il cavallo, sicuramente competitore (e probabilmente perdente) in una delle numerose corse clandestine che continuano a verificarsi in città, è stato rinvenuto in un torrente con gli arti inferiori mozzati e con segni evidenti di percosse violente. Questo è solo uno degli episodi sempre più frequenti che macchiano d’orrore il circuito illimitato delle corse clandestine a Catania: lo scorso agosto alla Playa un cavallo venne ferocemente lapidato in spiaggia dopo una gara…

Alla luce di tali episodi la LAV chiede che siano intensificati i controlli, attualmente quasi del tutto assenti. La proposta della LAV è innanzi tutto quella di eseguire controlli a tappeto, da parte dei servizi veterinari ASL, sull’applicazione dell’anagrafe equina: come previsto dalle vigenti norme (“Linee guida e principi per l'organizzazione e la gestione dell'anagrafe equina da parte dell'UNIRE” – decreto Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali di concerto col Ministero della Salute, Gazz. Uff. n.166 del 19 luglio 2006), ogni singolo cavallo deve essere registrato dai rispettivi proprietari, con lo scopo di legalizzare lo stato di proprietà e detenzione di questi animali.

“In questo modo, quando avvengono episodi come quello verificatosi pochi giorni fa, si potrebbe risalire direttamente al proprietario del cavallo e dunque prendere i giusti provvedimenti previsti dalla legge per il maltrattamento degli animali, invece di lasciare impuniti i responsabili – dichiara Alessio Riggi, responsabile provinciale di Catania della LAV -. L’applicazione dell’anagrafe equina consentirebbe anche di verificare attraverso frequenti controlli, lo stato in cui vengono allevati i cavalli: a Catania, in particolare, vi è l’illecita consuetudine di rinchiudere i cavalli in garage minuscoli, privi di luce ed in condizioni igieniche pessime”.

Inoltre la LAV invita il comune di Catania ad effettuare controlli ed a prendere provvedimenti adeguati nell’ambito delle corse clandestine, predisponendo periodicamente servizi di vigilanza della Polizia Municipale nei quartieri dove questi episodi avvengono più frequentemente. Non è possibile, infatti, che gli organizzatori di queste competizioni illegali continuino ad agire indisturbati durante la notte e spesso in strade affatto isolate; basterebbe intensificare i controlli per frenare il flusso d’incidenti e di criminalità che si concentra attorno a queste gare notturne.

La LAV, inoltre, mette a disposizione il numero “SOS Maltrattamenti” 848.588.544 per dare informazioni a coloro che vogliono intervenire contro ogni forma di sfruttamento dei cavalli e degli altri animali. La LAV, infine, rivolge un appello alle Forze dell’Ordine: tolleranza zero conto lo sfruttamento dei cavalli. Occorre incrementare le azioni di contrasto come quelle dei mesi scorsi sul commercio di carne, le corse clandestine di cavalli e dei calessi per le vie della città, ecc. Secondo la LAV, tra corse clandestine, carne abusiva e feroci maltrattamenti Catania rischia di diventare l’inferno dei cavalli: “Mentre altrove il cavallo è ormai considerato animale d’affezione e degno di una maggiore tutela anche legale – conclude Riggi - a Catania viene trattato come una macchina da corsa per le gare clandestine in mano alla zoomafia; viene macellato – spesso abusivamente come accertato dai Nas dei Carabinieri – per il vasto mercato della carne e delle rivendite in strada oppure, come nel caso di qualche giorno fa, diventa la vittima di maltrattamenti selvaggi. Catania, insomma, sta diventando la capitale in Italia dello sfruttamento dei cavalli”. 

www.infolav.org