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LAV - Palii: impegno del Governo per nuove regole

il Sottosegretario di Stato per la Salute, Gianpaolo Patta, ha assicurato “un’iniziativa legislativa in tempi rapidi”

19/10/2006

Il Governo si impegna a regolamentare le corse di palio perché uccisioni e ferimenti di cavalli non si ripetano come sempre più spesso accade in Italia: il Sottosegretario di Stato per la Salute, Gianpaolo Patta, ha assicurato “un’iniziativa legislativa in tempi rapidi” che, nel rispetto delle competenze regionali, individui “linee guida e regole comportamentali più severe”, disponendo controlli obbligatori sull'applicazione dei minimi principi dall'accordo Stato-Regioni del febbraio 2003 sulle corse di equidi, e ha fornito alcune considerazioni personali da cui traspare il suo personale e non formale interesse a seguire l’argomento. Un impegno che la LAV dichiara di apprezzare, da attuare subito e per il quale, dalla sua posizione abolizionista, l’associazione avanzerà delle proposte, a partire dal riconoscimento degli equini come animali d’affezione.

Le corse di palio sono sempre più spesso al centro di indagini giudiziarie per il sospetto di somministrazione di sostanze dopanti ai cavalli, per maltrattamenti e per il rischio di infiltrazioni mafiose: i Carabinieri del Nas hanno accertato la positività al doping di 6 cavalli su 16 che questa estate hanno corso il Palio di Floridia (Siracusa); il Nas indaga anche sulla Giostra della Quintana di Foligno nell’ambito di una più ampia operazione antidoping nel campo delle gare al galoppo e dei concorsi ippici, estesa a 9 regioni italiane e che vede indagate 65 persone tra veterinari, fantini, proprietari di scuderie e scommettitori. Negli ultimi anni la LAV ha avanzato numerose azioni di denuncia per le molte decine di cavalli morti e feriti a causa di corse di palio: 8 cavalli abbattuti la scorsa estate nelle corse organizzate a Floridia (Siracusa), Fucecchio (Firenze), Ferrara, Feltre (Belluno), Piazza Armerina (Enna), Servigliano (Ascoli Piceno); 10 cavalli morti al Palio di Asti a partire dal 2003; 48 cavalli morti nel corso delle varie edizioni del Palio di Siena dal 1970 a oggi, e poi numerosi altri rimasti feriti. In Sicilia i Prefetti di Palermo (2000), Caltanissetta (2003), Agrigento, Trapani (2005) e Siracusa (2006) hanno vietato le corse di palio a tutela della sicurezza pubblica e perché queste sono occasioni d’incontro per la malavita e incentivano pratiche illegali come le scommesse clandestine.
Il Sottosegretario Patta, ha così risposto in Aula alla Camera dei Deputati a un’interrogazione parlamentare presentata dall’on. Claudio Azzolini (Forza Italia), aderente all’Intergruppo Parlamentare Animali coordinato dalla LAV, volta a sollecitare l’intervento dei Ministri della Salute e dell’Interno per impedire nuove stragi e illegalità nei palii: “la situazione effettivamente non può continuare in questo modo (…) esistono responsabilità istituzionali a vari livelli. Occorre preliminarmente ribadire la necessità che tutti gli enti istituzionali - a livello centrale, regionale e locale - siano coinvolti per impedire qualsiasi forma di impiego improprio dei cavalli in manifestazioni pseudo sportive o rituali, spesso considerate ineludibili in quanto collegate a tradizioni religiose o popolari. Questo impegno peraltro deve essere rivolto anche alla tutela delle persone che assistono a queste manifestazioni, le quali spesso sono inconsapevoli dei rischi che corrono. (…) Si condivide pertanto la necessità di un'iniziativa legislativa in tempi rapidi (…)”.
“Questo Ministero assicura la possibilità di richiamare l'attenzione delle autorità regionali sui contenuti dell’Accordo Stato-Regioni del febbraio 2003 che, all'articolo 1, sancisce: «Con il presente accordo le regioni e il Governo si impegnano, ciascuno per le proprie competenze, a promuovere iniziative rivolte a favorire una corretta convivenza tra persone e animali da compagnia, nel rispetto delle esigenze sanitarie, ambientali e del benessere degli animali» - prosegue il Sottosegretario Patta - Relativamente all'articolo 8 (requisiti minimi delle piste al fine di autorizzare gare di equidi), si assicura il massimo impegno da parte del Ministero affinché le regioni svolgano la funzione di vigilanza sulla corretta applicazione dell'articolo stesso; è doveroso, peraltro, sottolineare che tale disposizione conferma l'esclusiva competenza regionale nel controllo del rispetto delle misure di sicurezza indispensabili a impedire qualsiasi forma di abuso o maltrattamento degli animali coinvolti in gare o manifestazioni popolari. (…) Il Ministero dell'Interno, dopo aver precisato che nell'ambito di gare ippiche organizzate non si può escludere l'esistenza di un sottobosco di personaggi malavitosi coinvolti nella somministrazione di sostanze dopanti ai cavalli o nell'organizzazione di scommesse clandestine, ha comunicato che” in Sicilia alcuni prefetti “sono già intervenuti per bandire lo svolgimento di palii ufficiali in ambito urbano, sia per la mancanza di requisiti da parte dei fantini e dei proprietari dei cavalli, sia a tutela della sicurezza e incolumità delle persone coinvolte nelle manifestazioni, compresi gli stessi fantini”. 

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