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LAV Rovigo - Sar? consentito abbattere le volpi in deroga alla normativa nazionale

Stragi di cuccioli e istigazione a delinquere

26/10/2006

“Il Veneto continua a mantenere questo vergognoso primato: essere la regione più filovenatoria d’Italia.” – esordisce così il Responsabile Territoriale LAV di Rovigo Sandro Guolo – “ e il rigetto del nostro ricorso da parte del TAR di Venezia ne è l’ennesima conferma”. “Non solo la Regione Veneto ha legalizzato la caccia a specie protette, causando il deferimento dell’Italia alla corte di Giustizia Europea, non solo è permesso cacciare nelle zone ZPS, non solo i controlli sono assolutamente insufficienti, ma i 55.000 cacciatori veneti stanno attuando delle vere e proprie carneficine che in altre regioni sono considerate, a tutti gli effetti, atti di bracconaggio sanzionati penalmente dalla legge dello Stato”.
 
“Entrando nello specifico del nostro ricorso contro la delibera della provincia che autorizza il massacro di decine di cuccioli di volpe, ricordo che la cosiddetta “caccia di selezione” risulta chiaramente un pretesto per allungare il periodo di caccia, poiché questo tipo di “controllo” inizia sempre al termine della caccia autorizzata.
 
La motivazione addotta dalla provincia, parla di controllo numerico delle volpi ai fini del riequilibrio faunistico, ma questo appare come un mero pretesto per allargare le maglie della caccia e, particolarmente in questo frangente, permettere delle atrocità: è stata autorizzata, per il prossimo triennio, e proprio nel periodo della riproduzione da febbraio a maggio, la carneficina di decine di cuccioli con l’utilizzo dei cani addestrati allo scopo. I cani vanno a stanare le madri con le cucciolate direttamente nelle tane, sono destinati quindi ad una morte atroce, sbranati vivi.
 
 “Questa delibera, - continua Guolo - assolutamente illegale, fa riferimento alla Legge Regionale del Veneto n. 50/93, altrettanto illegale, poiché prevede, per questo gratificante compito, l’utilizzo anche dei cacciatori, e non solo delle guardie provinciali: utilizzo assolutamente non previsto dalla Legge Nazionale, che, evidenzio, è detta “Legge Quadro” perché definisce i limiti, i contorni che altra normativa non può superare.” “Per queste motivazioni, la LAV si riserva di compiere altri passi, altre azioni, al fine di evitare un ulteriore massacro di cuccioli in nome di un insano passatempo, che viene pomposamente chiamato “attività venatoria”.
 
25.10.2006
LAV Sede Territoriale Provinciale di Rovigo - Ufficio Stampa: lav.rovigo@infolav.org 

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