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LIPU - Stop all'import di uccelli selvatici

LO CHIEDONO LIPU E BIRDLIFE INTERNATIONAL ALL'UNIONE EUROPEA

27/10/2006

“Chiediamo alla Commissione Europea di rendere permanente il divieto di importare uccelli selvatici nell’Unione Europea”. La richiesta è della LIPU e di BirdLife International, a poco più di un mese dalla scadenza del divieto con il quale un anno fa la Commissione Europea vietava, in modo temporaneo, l’import di uccelli selvatici all’interno dell’Unione Europea a causa dell’influenza aviaria.
La richiesta di rendere definitivo l’import di uccelli è oggi dettato – sottolineano LIPU e BirdLife international - da ragioni di conservazione, visto che il commercio di avifauna selvatica ha contribuito finora al declino irreversibile di 88 specie di uccelli che, secondo l’IUCN, sono ad alto rischio di estinzione in natura su scala mondiale. Ben 3mila specie di uccelli sono coinvolte nel commercio per diventare “pets”, animali da compagnia, e proprio l’Unione Europea fa la parte del leone, visto che ogni anno importa il 90% degli uccelli selvatici vittime del commercio internazionale, per un totale pari a 1-2 milioni di esemplari. Specie come il pappagallo del Senegal, l’Ara macao e il Tucano del Chocò, oltre al comunissimo pappagallo cenerino africano, sono catturati, trasportati per grandi distanze spesso in condizioni terribili, e venduti. Il 60% degli esemplari catturati muore prima di arrivare a destinazione.
“Il commercio di uccelli selvatici è diventato insostenibile e una rimozione del divieto in Europa causerebbe gravi pericoli per molte specie – spiega Clairie Papazoglou, Responsabile di BirdLife Europa - Chiediamo dunque alla Commissione europea di rendere permanente questo provvedimento di blocco delle importazioni per ragioni urgenti legate alla tutela degli uccelli”. “Non siamo d’accordo con chi afferma che il divieto rafforzerà i traffici illegali – aggiunge Elena D’Andrea, Direttore Generale LIPU-BirdLife Italia – Vi sono al contrario evidenze che confermano come il divieto di import dell’Unione Europea abbia ridotto anche questo tipo di commercio ”
Il commercio eccessivo e insostenibile di uccelli selvatici è stato un fattore determinante nell’estinzione di ben 52 specie su 133 totali (40 per cento) scomparse negli ultimi 500 anni, così come dell’estinzione in tempi più recenti di 63 su 179 specie a rischio imminente di estinzione (critically endangered) ed è una seria minaccia per il 10% delle 2mila specie classificate come minacciate di estinzione (Threatened e Near threatened).

www.lipu.it