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LIPU - Vasche e bunker dei bracconieri diventano riserva

A Villa Literno

15/12/2006

Grande soddisfazione della LIPU per la nascita della nuova Riserva naturale costituita dalle vasche e i bunker abusivi di Villa Literno, in provincia di Caserta, che da anni vedevano l’uccisione di 6mila esemplari selvatici appartenenti a specie protette.

La battaglia della LIPU per la salvaguardia di queste preziose aree di sosta degli uccelli migratori, sfociate nel blitz del “Capitano Ultimo” del gennaio 2005, ha raggiunto dunque finalmente l’obiettivo finale: l’istituzione di una Riserva naturale, grazie alla proposta dell’Assessore alle Politiche del Territorio della Regione Campania Gabriella Cundari.

L’area, che si trova in località Soglitelle, nel Comune di Villa Literno (CE), è stata infatti inclusa all’interno dei confini della Riserva Naturale “Foce Volturno – Costa di Licola”. Il Ministero dell’Ambiente e del Territorio, Custode giudiziario delle aree sequestrate – sottolinea la LIPU – si è impegnato per investire risorse finanziarie nell’area al fine di attrezzarle per una corretta fruizione naturalistica.

“La nascita della Riserva è un fatto molto importante che salutiamo con grande soddisfazione – dichiara Rino Esposito, Consigliere Nazionale LIPU – Dopo anni di illegalità queste aree vengono finalmente restituite alla collettività, grazie anche all’impegno della Regione Campania e la lunga lotta condotta dai nostri volontari. Ora chiediamo che al più presto parta il progetto di recupero in modo da rendere fruibili le vasche al pubblico, che potrà così apprezzare le splendide specie di uccelli migratori che costituiscono una ricchezza immensa del nostro paese e della comunità internazionale”.

Le vasche e i bunker trasformati in Riserva naturale furono realizzate in un territorio dominato dal clan camorristico dei Casalesi, dove i bracconieri si recavano privi di porto d’armi e pagando enormi cifre per l’affitto delle strutture. L’uso del territorio avveniva violando le norme urbanistiche, ambientali e venatorie, e su terreni in parte demaniali e in parte privati. Seimila ogni anno gli esemplari di uccelli selvatici abbattuti, tra i quali cavalieri d’Italia, aironi, rapaci e fenicotteri. Foto: una delle vasche artificiali utilizzate dai bracconieri

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