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Non c'è traccia di veleno nella zona del rinvenimento del piccolo orso

Assenza di sostanze letali e di animali avvelenati a conclusione dei 4 giorni di rastrellamenti eseguiti da Forestale, unità cinofile antiveleno e personale del PNALM.

AntivelenoPescasseroli, 27 Mag 15 - Rientra l'allarme nei territori di Gioia dei Marsi, Lecce nei Marsi e Villavallelonga per l'uso ignobile di veleno diffuso da parte di criminali ambientali a seguito dell'attività di controllo del territorio svolto dal Corpo Forestale dello Stato e dal Servizio di Vigilanza del PNALM. Sui 10 chilometri quadrati battuti, grazie all'impiego nei quattro giorni di oltre 80 uomini tra personale del CFS e Guardie del PNALM e delle 2 unità cinofile antiveleno, non sono stati rinvenuti bocconi avvelenati nè tanto meno animali deceduti. A seguito del ritrovamento di un piccolo esemplare di orso che vagava all'interno della Zona di Protezione Esterna del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM) in località "Prati d'Angro" - Comune di Villavallelonga (AQ), si era ipotizzato che mamma orsa potesse essere morta per cause non naturali. Infatti nel recente passato e nella stessa zona erano state rinvenute volpi avvelenate e, nella giornata di venerdì, a poca distanza dalla località "Prati d'Angro", uomini della Forestale e del PNALM avevano ritrovato anche un lupo adulto morto. Immediatamente sono scattate le operazioni di rastrellamento, con pattuglie miste di Forestali e Guardie del PNALM, tese a verificare se sul territorio non si fossero animali deceduti per cause sospette; contestualmente sono state attivate anche due unità cinofile antiveleno del CFS dislocate presso il Parco nazionale del Gran Sasso Monti della Laga.

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