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Tubercolosi bovina, allevatori inferociti: "Sono gli animali selvatici quelli infetti"

Questa la tesi di Dino Rossi, portavoce dell’associazione allevatori abruzzesi Cospa dopo la denuncia fatta a uno di loro dal Corpo Forestale perché ritenuto colpevole di aver diffuso in libertà bestie infette.

BoviniSecondo l’allevatore di Ofena (L’Aquila), noto alle cornache per le sue eclatanti proteste contro Equitalia (tra le quali la minaccia di scaricare nella sede aquilana della società di riscossione un metro cubo di letame) il problema sarebbe generato dagli stessi animali che vivono in libertà nel territorio del Parco, che trasmetterebbero la malattia alle mucche. La tbc bovina si trasmette anche ad altre specie animali, infatti, oltre a quelle d’allevamento, tra le quali il cervo, capriolo, stambecco, camoscio, cinghiale, volpe, tasso, e poi ancora cavallo, cane, gatto, coniglio. “Questo si spiega con il fatto che alcuni animali da allevamento - dice - sono arrivati sani in alcune zone e solo successivamente sono risultati infetti. Il Parco dovrebbe eseguire un attento monitoraggio sugli animali selvatici e appurarne lo stato di salute e se sono infetti predisporne l’abbattimento selettivo. Le colpe non sono sempre degli allevatori. Tempo fa furono ritrovati morti dei camosci perché affetti da scrapie, un'altra malattia infettiva”.

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