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Comunicato stampa del 26/03/2011: diritto di replica.

In merito al servizio andato in onda il 25/03/2011 sull'emittente locale TvUno nell’edizione del telegiornale delle 13.45, esponiamo quanto segue.

Siamo, come tutti, addolorati per la sorte dei cuccioli: sono episodi che non dovrebbero accadere e che vanno senz’altro denunciati a gran voce.

La Lega del Cane di L’Aquila, ogni giorno, riceve diverse  telefonate da parte di cittadini di tutta la provincia, al numero  di segreteria che ha messo a disposizione degli interessati, al fine di fornire – in maniera del tutto volontaria - informazioni utili in merito a tutte le tematiche animaliste.

Le segnalazioni che riguardano cani (adulti o cuccioli) vaganti (smarriti, feriti, da sterilizzare o in difficoltà) vengono dirottate – come previsto dalla Legge – sul Servizio Veterinario della Asl, che interviene (avendo un servizio di reperibilità h24) con le catture. I cani prelevati sul territorio del Comune di L’Aquila, dopo essere stati identificati (attraverso l’inserimento del microchip e registrati in anagrafe canina), sterilizzati (se adulti) e dopo aver effettuato le profilassi veterinarie necessarie,  vengono trasferiti presso il rifugio della Lega del Cane, sito a Paganica.

L’associazione, pertanto, non rifiuta (come erroneamente indicato nel servizio) - di occuparsi degli animali vaganti – specie se cuccioli –, né rimpalla le responsabilità (ricontattando i cittadini per conoscere l’esito della segnalazione), ma può accogliere i cani unicamente attraverso il Servizio Veterinario della Asl.

Nel servizio andato in onda su TvUno viene sottolineato che la Lega del Cane di L’Aquila percepisce  soldi pubblici: tutto ciò è vero e di pubblico dominio, ma vanno puntualizzati alcuni aspetti; la convenzione con il Comune di L’Aquila – stipulata dall’associazione nel 2000 – consiste nella gestione del Rifugio di Paganica e nel conseguente mantenimento degli ospiti prelevati sul territorio; tale convenzione non prevede né un servizio di reperibilità h24, né un pronto soccorso, né un servizio di cattura, né tanto meno dei fondi per il mantenimento dei cani randagi vaganti sul territorio: l’associazione non ha né i mezzi, né il personale per offrire tali servizi che, tuttavia, vengono garantiti dalla Asl veterinaria.

Probabilmente la telespettatrice che ha – giustamente – denunciato questo episodio è stata male informata su molteplici aspetti: primo fra tutti l’intervento di “volontari” del canile sanitario; tale struttura non ha né può avere (in quanto servizio pubblico) personale volontario, ma solo dipendenti; in secondo luogo, parlando della Lega del Cane di L’Aquila, afferma che l’associazione non si sarebbe interessata alla sterilizzazione: chi ci contatta sa perfettamente che da 20 anni ci occupiamo di randagismo e che una delle bandiere del nostro operato è proprio la sterilizzazione, che incentiviamo – assieme all’adozione responsabile e all’anagrafe canina – con ogni mezzo.
Nel 2010, solo per fare un esempio, la Lega del Cane di L’Aquila ha accolto nel proprio Rifugio 234 cani, fra cuccioli e adulti, di cui 28 provenienti da comuni diversi da quello di L’Aquila, pertanto a totale carico dell’associazione; questo per dare un’idea di quello che è il lavoro quotidiano, 365 giorni l’anno – festivi compresi – della Lega del Cane.

Invitiamo la telespettatrice a visitare il nostro Rifugio per cani abbandonati ed a conoscere con i propri occhi l’operato quotidiano dell’associazione.
Concludiamo sottolineando che il lavoro delle associazioni non può né deve sostituire quello degli Enti e delle Istituzioni preposte, bensì deve essere di collaborazione e stimolo con esse, al fine di venire a capo di problemi – come quello del randagismo – così drammatici nella nostra regione.

L'Aquila, 26 marzo 2011