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Animalisti Italiani - Chiesto incontro al ministro della Salute Turco

Animalisti Italiani, Equivita e Movimento Una per la consegna di 25.000 firme

24/01/2007

Roma. La sperimentazione sugli animali deve essere sostituita da metodi di ricerca che non prevedano l’utilizzo di alcuna specie animale, al fine di favorire il reale progresso della scienza medica. Animalisti Italiani, Equivita e Movimento ecologico Una hanno chiesto oggi al Ministro della Salute Turco un incontro per la consegna delle oltre 25.000 firme con le quali gli Italiani chiedono il finanziamento di ricerche volte allo sviluppo, al perfezionamento e alla creazione di metodi sperimentali che non si avvalgano degli animali, la sollecitazione e la vigilanza in merito all’applicazione dei metodi sostitutivi valicati, richiedendo altresì che siano evitate inutili ripetizioni degli esperimenti.

“I costi sociali, umani, economici ed il costo della vita di milioni di animali inutilmente sacrificati in nome della “scienza” sono ormai insostenibili e non più giustificabili, né dal punto di vista etico né scientifico”- dichiara Ilaria Ferri Direttore degli Animalisti Italiani-“I test sugli animali danneggiano animali, uomo e ambiente perché non garantiscono risultati sicuri applicabili alla specie umana. Noi sosteniamo con il supporto della scienza che recentemente si è pronunciata con chiarezza in tal senso, la nostra disapprovazione nei confronti della sperimentazione su OGNI specie animale e la necessità di una ricerca volta allo studio di metodi sostitutivi, ormai indispensabili per i test sulle sostanze chimiche introdotte nell’ambiente (Progetto REACH). Non è per altro accettabile alcuna logica riduzionista perché si basa comunque sull’errore metodologico per il quale il modello animale è applicabile all’uomo. Tale principio che solo apparentemente interviene per la tutela degli animali, favorirebbe comunque la morte di esseri umani e animali perché incardinato su errori di valutazione, analisi, metodo e procedimento senza mettere in dubbio la veridicità del principio errato su cui la sperimentazione animale si fonda.”

“Chiediamo al governo italiano di non disattendere il programma dell’Unione e concretizzare nell’immediato, l’impegno assunto per promuovere e favorire la ricerca effettuata con metodi sostitutivi all’utilizzo degli animali e progressivamente abolire la ricerca e la sperimentazione”-dichiara Ebe delle Fabbriche, Presidente del Movimento Ecologico Una “Le 25.000 firme raccolte rappresentano con determinazione la volontà dei cittadini che chiedono un futuro più sicuro, il progresso della scienza medica e la tutela degli animali immolati nel nome della “cattiva scienza”.

“Nella conferenza del 14 dicembre organizzata da Equivita, Animalisti Italiani e UNA alla quale ha partecipato anche il Ministro Pecoraro Scanio, è emersa la necessità di un pronto recepimento, in termini giuridici - sia a livello nazionale che a livello europeo - delle nuove istanze e dei nuovi progressi del mondo della scienza, di cui ci informano tante riviste scientifiche.”-dichiara Fabrizia Pratesi Coordinatrice di Equivita-“Mentre il direttore dell’ECVAM e responsabile della Ricerca Scientifica della Commissione Europea Thomas Hartung, dichiarava su “Nature” e sul Corriere della Sera che REACH (regolamento europeo per la valutazione e regolamentazione delle sostanze chimiche nell’ambiente) sarebbe stata un’opportunità unica per ridare dignità alla tossicologia e liberarsi dalla “cattiva scienza” (cattiva in quanto non affidabile). Il voto finale del 13 dicembre dell’UE, oltre ad avere ridotto quasi a zero ogni tutela preventiva della nostra salute, lascia disattesa quella opportunità, lascia che la tossicità venga valutata con metodi del tutto inaffidabili ovvero con la sperimentazione animale. Riteniamo che un incontro con il Ministro Turco sia necessario anche per poter dare la possibilità ai nostri scienziati di esporre le loro istanze, che si aggiungono a quelle dei cittadini bene informati sui danni prodotti dall’inquinamento chimico alla specie umana ed in particolare ai bambini”.

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