Vai ai contenuti

LIPU - Aquila reale uccisa a Lecco

un atto gravissimo, serve più vigilanza

09/01/2007

 “Un atto gravissimo e inqualificabile, per il quale ci auguriamo venga trovato al più presto il colpevole”. Così la LIPU commenta l’uccisione con un colpo di fucile di un esemplare maschio di Aquila reale in provincia di Lecco. “Un atto gratuito e brutale – afferma Marco Gustin, Responsabile Specie e Ricerca LIPU – che conferma il pesante impatto del bracconaggio su specie ultraprotette dalle normative nazionali e comunitarie. Ci auguriamo – prosegue Gustin – che si individui al più presto l’autore di questo gravissimo gesto, che priva la Valsassina di una delle specie più rare del nostro territorio”.

L’Aquila reale popola il territorio nazionale con 500 coppie circa, quasi la metà delle quali nidifica in zona alpina e prealpina, e per il resto sull’arco appenninico e le isole maggiori. “Un maggior controllo dell’attività venatoria – conclude Gustin – potrebbe ridurre gli abbattimenti illegali di specie protette. Chiediamo dunque agli enti preposti una maggiore vigilanza e attenzione in particolare durante tutta la stagione di caccia”.

Tra gli uccelli, i rapaci sono i più colpiti in Italia da atti di bracconaggio. Durante l’ultima stagione venatoria la LIPU ha recuperato uccisi a colpi d’arma da fuoco 41 esemplari di Poiana, 33 di Gheppio e 24 di Sparviere. Centotredici in totale i rapaci colpiti: rapaci diurni e notturni tra cui specie rare come Biancone, Falco pellegrino, Aquila minore. 

www.lipu.it