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Promiseland - Animali da laboratorio

Il vasto pubblico è ampiamente a favore delle politiche volte a migliorare il benessere degli animali da laboratorio.

06/01/2007

Mentre numerosi esperti del mondo scientifico sono più cauti e desiderano che venga garantito il benessere senza tuttavia aumentare gli oneri amministrativi. Queste opinioni emergono da una consultazione condotta tra i cittadini e gli esperti del settore e pubblicata dalla Commissione europea.

Le consultazioni sono durate da giugno ad agosto e si inserivano nel contesto della preparazione, da parte della Commissione, di una proposta di modifica della direttiva 86/609/CEE relativa alla protezione degli animali utilizzati a fini sperimentali o ad altri fini scientifici.

La consultazione pubblica ha ricevuto 42 655 risposte dai cittadini di tutti i 25 Stati membri dell'UE, mentre la consultazione degli esperti ha registrato 283 risposte, con circa 12 000 osservazioni circostanziate.

I risultati della consultazione pubblica non possono essere considerati rappresentativi delle opinioni della società nel suo complesso, in quanto solo le persone interessate all'argomento hanno partecipato alla consultazione e hanno quindi manifestato il preciso desiderio di assistere a un miglioramento del benessere degli animali. Il numero di risposte, il terzo più alto nella storia delle consultazioni on line della Commissione, testimonia inoltre il forte interesse pubblico per il tema.

Circa il 93% degli intervistati ha risposto alla domanda «ritiene che si debba fare di più al fine di migliorare il livello di benessere/protezione degli animali utilizzati?» con «sì, certamente» o «sì, probabilmente». Oltre i tre quarti ritengono che non siano investiti fondi comunitari sufficienti per sviluppare e convalidare metodi di sperimentazione alternativi, mentre il 92% ha affermato che l'UE dovrebbe assumersi un ruolo di guida nella promozione della sensibilizzazione in materia di protezione degli animali.

Eurogroup for Animals ha accolto positivamente i risultati della consultazione, affermando che i negoziati dell'anno prossimo sulla modifica della direttiva dovranno tenere conto dell'atteggiamento critico dei cittadini comunitari. «Tutti desideriamo che sia posto un termine alla sperimentazione sugli animali, ma questo non accadrà domani», ha dichiarato il direttore di Eurogroup Sonja Van Tichelen. «Nel frattempo, la nostra priorità è ridurre quanto più possibile il numero degli animali utilizzati e a tal fine è necessario rendere più severa la normativa in materia».

Anche gli esperti hanno manifestato il loro sostegno al fine di garantire il benessere degli animali, sebbene molti fossero restii ad accettare scenari che comporterebbero un inasprimento della regolamentazione.

Molti si sono opposti all'estensione delle attuali disposizioni agli animali impiegati per ottenere tessuti, organi, forme fetali o embrionali, nonché alle modifiche della direttiva per includervi gli animali utilizzati per la ricerca di base.

«Non credo che questo ampliamento del campo di applicazione della normativa sia un vantaggio per il benessere», ha scritto un esperto. «Aumenterà semplicemente gli oneri burocratici a carico delle imprese europee e comporterà una delocalizzazione delle attività al di fuori dell'Europa, in regioni del mondo dove la regolamentazione è meno severa o inesistente».

Altri hanno sostenuto che gli animali impiegati per la ricerca di base o per i loro tessuti non sono trattati in modo differente da altri animali usati per la ricerca, e non necessitano pertanto di disposizioni specifiche.

Alcuni intervistati hanno espresso il desiderio di comprendere gli animali usati nella ricerca di base nel campo di applicazione della direttiva, sostenendo che questa impostazione rafforzerebbe la fiducia del pubblico e la responsabilità. Tuttavia, secondo numerosi scienziati, i costi amministrativi sarebbero elevati nei paesi che dovrebbero introdurre tale regolamentazione per la prima volta.

Per quanto riguarda l'autorizzazione dei progetti, gli esperti hanno di nuovo sottolineato l'esigenza di evitare di aggiungerla agli attuali obblighi amministrativi. Gli intervistati hanno anche posto l'accento sulla necessità di evitare duplicazioni, affermando che l'autorizzazione dei progetti e l'analisi etica spesso si sovrappongono.

Gli esperti del mondo scientifico hanno risposto a domande sull'analisi etica e sulle norme relative a sistemazione e cura, trasparenza, primati non umani, ispezioni, istruzione e formazione, assenza di duplicazione degli esperimenti, uso di CO2 per l'eutanasia e relazioni statistiche.

L'analisi preliminare della Commissione ha rivelato che, pur delineandosi un'ampia intesa nella maggior parte dei settori, le opinioni erano divergenti su questioni quali l'impatto potenziale della modifica della direttiva, i legami fra benessere animale e attività degli estremisti violenti, il divieto di impiegare CO2 e i calcoli dell'impatto per i primati non umani di seconda generazione allevati per scopi ben precisi.

Fonte:www.cordis.europa.eu/it

www.promiseland.it