Vai ai contenuti

WWF - Bracconaggio in Lombardia, uccisa un'aquila reale

Se si individuerà il colpevole il WWF è già pronto a costituirsi parte civile nel processo. In aumento il fenomeno del bracconaggio in Lombardia

09/01/2007

L'uccisione dell'aquila reale avvenuta domenica in provincia di Lecco è purtroppo l'ultimo eclatante episodio di bracconaggio avvenuto in Lombardia. Già lo scorso 13 novembre al Centro di Recupero Fauna selvatica WWF di Valpredina (BG) era arrivata un'aquila reale, proveniente da Bergamo, colpita da pallini da caccia, ancora oggi in cura (vedi foto sotto). I dati sul bracconaggio del 2006 sono allarmanti: 1.431 gli animali colpiti nella stessa regione tra cui alcune centinaia solo rapaci (aquile, falchi, rapaci notturni, etc.), tutti trasportati al centro WWF.

"E’ inconcepibile che succedano ancora episodi di bracconaggio becero a scapito di specie protette" ha detto Fulco Pratesi, Presidente del WWF Italia - L’Aquila reale è tra le specie particolarmente protette la cui uccisione è severamente punita dalla normativa con sanzioni pecuniarie e persino l’arresto. Oltre ad essere un magnifico animale simbolo della fauna selvatica l’Aquila reale è anche una delle specie al vertice delle catene alimentari e svolge un ruolo fondamentale per il controllo di animali malati, roditori, etc”. Il bracconaggio colpisce in Italia da anni specie protette e sempre più rare come lanari, falchi pellegrini, bianconi, aquile del Bonelli, grifoni. Ogni anno nei 15 centri WWF giungono circa 7.000 animali feriti o già deceduti. "Ci aspettiamo -conclude Pratesi - una reazione forte da parte delle istituzioni per individuare i responsabili di questo gesto scellerato ed un impegno economico per sviluppare una vigilanza serrata sul territorio e sostenere le attività dei centri di recupero”.

Alla luce dei dati preoccupanti sul bracconaggio il WWF segnala la necessità di creare un centro di medicina forense specializzato in indagini veterinarie in grado di stabilire la provenienza dell'arma che spara illegalmente contro specie protette. Nel frattempo le guardie WWF sono fin da ora a disposizione delle forze dell'ordine per supportare le indagini che speriamo possano condurre al più presto all'individuazione del colpevole e ad un processo a suo carico nel quale l’Associazione si costituirà parte civile

Le Guardie Volontarie del WWF sono 400, con compiti di prevenzione, vigilanza e informazione > Negli ultimi dieci anni nella sola provincia di Brescia, dove il bracconaggio è ancora una realtà forte, questo corpo di volontari ha svolto ben 21.000 ore di servizio che hanno portato oltre 700 verbali amministrativi e quasi 800 denunce penali oltre al sequestro di 25mila archetti, oltre 500 fucili, più di 5.000 animali morti e 2.600 vivi.

Secondo il volume "Salvati dall'Arca" del WWF (Alberto Perdisa Editore), questo maestoso rapace è il vero e proprio emblema dei paesi alpini: ridotto a poche decine di coppie nel dopoguerra a causa delle persecuzioni che subiva in quanto considerata colpevole di razzie alle greggi e concorrente dei cacciatori, oggi l'aquila reale vanta circa 1.100 - 1.200 coppie sull'arco alpino: un quinto circa di quella europea. Le minacce sono soprattutto il disturbo non intenzionale nei pressi dei nidi, ma anche l'impatto contro le linee elettriche, l'uso illegale delle esche avvelenate per contenere la diffusione della volpe o del lupo.

www.wwf.it