Vai ai contenuti

WWF - Caff? illegale, nuova minaccia per la biodiversit

In un nuovo report diffuso in tutto il mondo il WWF denuncia la presenza di coltivazioni illegali di caffè in Indonesia, che causano la deforestazione e la perdita di habitat per tigri e rinoceronti

17/01/2007

Da un rapporto diffuso oggi dal WWF risulta che nel caffè che si beve a tutte le latitudini, finiscono chicchi coltivati illegalmente nel Parco nazionale Bukit Barisan Selatan, nell'isola di Sumatra (Indonesia), santuario di biodiversità, tra i più importanti al mondo per la conservazione di tigri, elefanti e rinoceronti.
Il caffè coltivato illegalmente viene mischiato a caffè legale dagli operatori locali e poi esportato dall’Indonesia per essere venduto a compagnie come Kraft Foods, Nestlé, Lavazza e Marubeni. Né le società di esportazione, né quelle d’importazione hanno strumenti in loco per prevenire il commercio di caffè illegale.Grazie a una vera e propria indagine - con uso di immagini satellitari, monitoraggio dell’iter commerciale, interviste a coltivatori e commercianti di caffè - il WWF ha scoperto coltivazioni di caffè all’interno del Parco Nazionale Bukit Barisan Selatan e seguito le vie di esportazione che portano alle società multinazionali e agli scaffali di negozi di alimentari negli USA, in Europa e in Asia.
Bukit Barisan Selatan - sito considerato “patrimonio dell’umanità” - nella parte meridionale di Sumatra, è una delle poche aree protette dell’isola dove coesistono tigri, elefanti e rinoceronti. E’ uno degli habitat più importanti rimasti alle tre specie minacciate di estinzione, ma secondo il WWF ha già perso circa il 20% delle foreste per far posto all’agricoltura illegale.
“Se questa tendenza a distruggere le foreste per il caffè non subirà inversioni, andrà perduto uno degli habitat più ricchi di biodiversità, fondamentali per la sopravvivenza di rinoceronti e tigri che si estingueranno in meno di un decennio,” fa sapere Nazir Foead, direttore dell’Ufficio Policy del WWF Indonesia. “Pensiamo che anche i più incalliti bevitori di caffè capiranno che il prezzo di una tazza di caffè è davvero troppo alto”.L’Indonesia è il secondo paese al mondo esportatore di "robusta", un tipo di caffè comunemente venduto in tutti i supermercati del mondo. Almeno la metà del caffè del paese viene esportato passando dal porto di Lampung, a poca distanza dal parco nazionale.
Il rapporto rivela che il caffè viene coltivato in oltre 45.000 ettari all’interno del parco, con una produzione di oltre 19.600 tonnellate l’anno che vengono esportate in almeno 52 nazioni. La maggior parte della flora e della fauna selvatiche ha già abbandonato quelle aree. Il WWF ha scoperto che la maggior parte delle aziende che comprano il caffè non ne conoscono l’origine illecita, a causa della mancanza di regole in quella regione. Copie dei risultati del rapporto sono state fornite ai destinatari di caffè proveniente dalla provincia di Lampung e mischiato con chicchi illegali coltivati nel Parco Nazionale di Bukit Barisan Selatan.
Alcune aziende hanno negato di aver acquistato caffè coltivato illegalmente, mentre altre stanno discutendo col WWF su come evitare tali acquisti, adoperandosi per alimentare le produzioni di caffè coltivato legalmente e ristabilire gli habitat, nel parco, per le specie selvatiche.
“Difficile pensare che alcune aree protette in paesi come l’Indonesia possano essere preservate senza una collaborazione con le aziende che vi operano e con le autorità locali - ha dichiarato Michele Candotti, segretario generale del WWF Italia - In quest’ottica il WWF Italia, in accordo con il Global Species Programme, ha già coinvolto Lavazza, importante azienda italiana del settore e attivato un costruttivo tavolo di confronto e di collaborazione finalizzato allo sviluppo di sistemi di produzione agricola sostenibili e alla realizzazione di specifiche attività di conservazione e riforestazione nell’area”Il WWF chiede anche alle società coinvolte di lavorare con i coltivatori locali, fornendo incentivi per passare ad una produzione sostenibile. Il rapporto raccomanda che le autorità locali pongano fine agli abusi nel parco e stabiliscano regole per evitare la produzione illegale del caffè da parte di un commercio internazionale ormai tentacolare. 

www.wwf.it