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WWF - Salvati dall'Arca

Sessanta capitoli per un viaggio dedicato alla fauna italiana a rischio di estinzione. Trent'anni dopo "SOS Fauna" il WWF pubblica "Salvati dall'Arca", Perdisa Editore. 

03/01/2007

“E’ un viaggio: ogni capitolo, e sono circa 60 capitoli, racconta la storia di un animale, di un paesaggio italiano, ci parla del rapporto tra uno studioso e un animale, è una storia di conservazione. E’ una lettura che supera i limiti dell’aspetto scientifico e diventa davvero un libro di narrativa. Da consultare ma soprattutto da leggere”. Così Francesco Petretti, naturalista, divulgatore e volto noto di Geo&Geo, commenta “Salvati dall’Arca”, il volume appena uscito per Perdisa Editore a 30 anni di distanza del primo "SOS Fauna" pubblicato dal WWF nel 1976. Proprio Petretti, con Maurizio Fraissinet, ne ha curato la realizzazione coordinando gli articoli e i contributi di decine di esperti, molti dei quali del Comitato Scientifico del WWF.

"Se dovessimo fare un “borsino” delle specie animali negli ultimi trent’anni sicuramente la palma della risalita spetterebbe al lupo - dice Petretti - negli anni ’70 se ne contavano circa 100 esemplari, ora sono un migliaio, con un aumento dell’areale enorme, dall’Aspromonte fino alla Francia, quindi tutta la dorsale appenninica fino alle Alpi occidentali. Anche l’orso in aumento sulle Alpi grazie ad un progetto di reintroduzione, mentre il gipeto, l’avvoltoio degli agnelli che era assente trent’anni fa dalle Alpi, oggi è tornato con circa trenta coppie su tutta la catena montuosa. Questi sono i grandi successi della conservazione".

"Tra le note dolenti - continua Petretti - la foca monaca: negli ultimi anni c’è stato sicuramente un ulteriore decremento. E' un animale misterioso e molto difficile da studiare ma le segnalazioni sono oggi molto minori rispetto a trent’anni fa. Sono diminuite anche le lontre, che una volta erano presenti nella Maremma toscana e oggi sopravvivono solo in alcune aree frammentate dei fiumi del Centro – Sud, e sono diminuiti sicuramente gli avvoltoi capovaccai, un tempo diffusi in meridione e in Sicilia. Specie sulle quali comunque oggi si sta lavorando con progetti di conservazione e di reintroduzione".

I passi avanti per la conservazione del lupo sono stati sottolineati anche da Luigi Boitani, dell’Università di Roma La Sapienza, che studia questo predatore da almeno trent’anni. Diversa la situazione dell’orso. “Nonostante sia una specie protetta, praticamente non sappiamo ancora nulla – denuncia il prof. Boitani - : non abbiamo informazioni scientifiche a sufficienza per costruire un piano di conservazione. Non sappiamo nemmeno quanti sono, stime ci dicono che nell'Italia centrale vivono dai 30 ai 50 orsi, un numero comunque molto basso. La popolazione delle Alpi è in realtà una storia a sé. Una presenza frutto di un bellissimo progetto di reintroduzione. E' importante come esempio di politica della conservazione, ma la vera valenza ecologica c’e l’ha la popolazione dell’Appennino, dove da qualche anno è cominciato un progetto di ricerca e soprattutto si è finalmente avviata la collaborazione tra tutti i soggetti che vogliono conservare l’orso: il Parco Nazionale d’Abruzzo in primis, La Regione le associazioni il Corpo Forestale dello Stato, l’Università. Soprattutto la Regione Abruzzo sta dando prova di un impegno davvero importante per la conservazione dell’orso".

Qual'è la minaccia per l'orso? "Fino a qualche anno fa erano le uccisioni dirette a costituire la prima minaccia, per bracconaggio o per la caccia al cinghiale - risponde Boitani -. Sul lungo termine il problema è che il Parco Nazionale d’Abruzzo è troppo piccolo per conservare una popolazione di orsi. Bisogna pensare in prospettiva ad un’area per l’orso che vada, almeno, dai Sibillini al Matese”.

Giuseppe Notarbartolo di Sciara sottolinea in "Salvati dall'Arca" come negli ultimi trent'anni abbiamo fatto grandi progressi nel campo della conoscenza dei cetacei del Mediterraneo, mentre non abbiamo fatto altrettanti progressi dal punto di vista delle azioni di conservazione. Tanto è vero che il delfino comune è stato inserito dall'IUCN tra le specie minacciate di estinzione.


Sono tante le specie e le storie raccontate nel libro. Dai lunghi viaggi della tartaruga marina per raggiungere le aree di riproduzione allo straordinario incontro con la misteriosa foca monaca nelle acque dell'Egeo. O quella della lepre italica "la storia della riscoperta di una specie ritenuta estinta". O le vicende della lince sulle Alpi raccontate da Paolo Molinari e Piero Genovesi "Un solo avvistamento dell'animale che si muove nella neve con passo felino è sufficiente per stampare in mente un ricordo indelebile in grado di determinare anche scelte di una intera vita professionale".

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